Gianfranco Miccichè con il presidente della regione Sicilia Raffaele Lombardo E' nato ,quello che paventavo qualche giorno fa si è palesato,la creatura di Miccichè e più ancora di Marcello Dell'Utri:avemus il partito del Sud.
Tutto nasce da una scissione interna al PDL siciliano,si ventilava l'ipotesi da qualche settimana e ora:"E' giunto il momento di differenziarci, non è più possibile andare avanti così", dice Gianfranco Micciché, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Cipe. Con queste parole ha battezzato il gruppo 'Pdl Sicilia' all'Assemblea regionale. I parlamentari berlusconiani a Palazzo dei Normanni sono 32 e di questi circa 12 sarebbero gli 'scissionisti'. La conseguenza immediata di questa presa di posizione E' stata l'ulteriore fumata nera in commissione bilancio all'Ars, che avrebbe dovuto dare il voto finale al ddl sul credito d'imposta, ciò ha accelerato la costituzione del nuovo gruppo. decisione per la quale tifava fortemente anche Dore Misuraca: "Da quasi quaranta giorni - ha detto - l'Ars è stata trasformata in una palude dove tutto si blocca. E' tempo di dire basta a questo gioco al massacro". Micciché ha detto di avere la benedizione di Fini che ha incontrato : "Ho spiegato le nostre scelte al presidente di Montecitorio: l'ho fatto per correttezza anche perché lui ha seguito la vicenda". . Fabio Granata e Carmelo Briguglio, Finiani, appoggiano l'iniziativa. "La nascita del 'Pdl Sicilia' - dice Granata - ruota intorno a due punti principali. L'iniziativa nasce e si sviluppa all'interno del Pdl nazionale ed è nel solco della fedeltà al governo guidato da Raffaele Lombardo". Una "scissione che però viene bocciata da La Russa: "Nasce il 'Pdl Sicilia'? Allora io faccio il 'Pdl Paterno' (luogo di nascita del ministro, ndr). Oppure possiamo fare il 'Pdl condominio'". E ha incalzato Castiglione: "Se fossi in Lombardo mi preoccuperei di chi dice che vuole supportare il suo governo e contemporaneamente fa nascere una scissione costituendo un nuovo gruppo all'Ars.La paralisi dei lavori all'assemblea regionale è stata provocata nelle ultime settimane dallo scontro all'interno del Pdl siciliano che vede contrapposta l'ala che appoggia il governatore Raffaele Lombardo e che fa riferimento a Micciché e ai deputati, vicini a Renato Schifani e Angelino Alfano, critici con il governo regionale. Questi ultimi, insieme ai parlamentari dell'Udc, hanno disertato le sedute della commissione e provocato il rinvio dei lavori a martedì prossimo.Lo stesso UDC ha annunciato che la prossima seduta voterà a favore del ddl per il credito d imposta.
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Il povero Marrazzo vittima delle congiure di palazzo Sento puzza di bruciato ,più passano i giorni i più mi convinco che quella ce era stata una mia prima impressione, cioè che Marrazzo fosse stato la vittima della guerra di disinformazione per distrarre l'opinione pubblica da problemi ben più gravi che così,come del resto è stato,sarebbero passati in secondo se non in terzo piano. Berlusconi dice di aver avvisato Marrazzo del video ( con due settimane di ritardo rispetto a quando, secondo la versione data da Signorini, la Mondadori e la figlia Marina lo vengono a sapere), ma non dice come l’ha saputo. Il presidente del Consiglio,grazie al suo ruolo, ha accesso a informazioni riservate: riceve relazioni dai servizi,che hanno mani in pasta un po ovunque.Detto per inciso i Ros (sempre loro,che poi hanno pure arrestato i "ricattatori" )sono un reparto speciale dell'arma dei carabinieri.
La fonte vicina all'inchiesta(cito Repubblica) non ci gira intorno: "Non c'è alcun altro politico di destra o di sinistra, ministro in carica, ministro uscente, professionista celebre o ignoto, "Chiappe d'oro" o d'argento nella nostra indagine". Forse salteranno fuori domani o forse mai. Per intanto, si deve dire che il vivamaria di indiscrezioni e nomi sussurrati che avvelenano o eccitano il Palazzo appare soltanto un efficace lavoro per confondere l'affaire. Bisogna andare ai fatti,alla loro origine, così come sono stati raccontati per leggere chiaramente fra le righe il complotto. I personaggi ,molto eterogenei fra loro, che recitano in questa vicenda,i tre,poi quattro carabinieri deviati,il pusher tossicomane Gianguarino Cafasso ,poi morto, misteriosamente, dopo aver scoccato la scintilla che avvia il tutto ,i giornalisti targati Berlusconi ........ Ma andiamo per ordine: Itre carabinieri penetrano con la forza in un appartamento,in via Gradoli (quella famosa per il rapimento Moro) dove Marrazzo è in compagnia di un Trans. Lo aggrediscono ,lo obbligano a sfilarsi i pantaloni ,lo dice Marrazzo, sistemano un set,ad arte, col trans , denaro, cocaina, tessera dell'"Associazione nazionale esercenti cinema" con foto e riprendono la scena con il cellulare. nel frattempo lo rapinano di 2.000 euro e gli fanno firmare tre assegni: 20 mila euro che,poi stranamente, non incassano.Questo accade il 3 luglio, qualche giorno dopo, l'11 luglio, il Cafasso contatta la redazione di Libero. Ora spiegatemi voi cosa intendessero fare i ricattatori che non provano a spremere la vittima, ma si preoccupano subito a neutralizzare l'arma che si sono procurati, come mai?Il motivo è che Piero Marrazzo non è stato ricattato dai carabinieri. dei veri ricattatori si sarebbero comportati in un altro modo. Hanno realizzato il colpo perfetto:la vittima è troppo spaventata per denunciarli,hanno nelle loro mani "la gallina dalle uova d'oro" mettersi comodi e spremere Marrazzo per bene, e a lungo, ottenendo denaro e favori,realizzando ben altro che le poche migliaia di euro che avrebbero ottenuto vendendo il video . Ma il loro scopo ,evidentemente non era quello, non vogliono niente, non si fanno mai vivi con Marrazzo,il loro obiettivo era di "sputtanarlo"ecco perché cercano di vendere subito il video. la stessa titolare dell'agenzia PhotoMasi di Milano , Carmen Masi,si chiede: "Quale ricattatore cerca di rendere pubblico l'oggetto del ricatto? È assurdo". Infatti, lo è. Ora la domanda sorge spontanea chi li ha mandati.........io mi sono risposto e voi? E dato che c'ero mi sono pure domandato ma come mai non si parla,se non in qualche trafiletto,delle rivelazioni fatte dai pentiti :Brusca e Spatuzza e si fà tanto rumore su Marrazzo?A proposito di Trans pare.....ma ve lo dico sottovoce ......che anche Gasparri ,si proprio lui,sia................ma va beh ........ questa è un'altra storia. aloi calabrese . "Lurch mavalà Ghedini",stavolta deve attribuirsene a pieno la paternità di questo nuovo "lodo" Come avevo predetto arriva il lodo Ghedini,Alfano pare si sia stufato di fare il parafulmini per tutte le invenzioni giudiziarie "salva premier":“Mi sono esposto personalmente con il lodo, gli ho dato il mio nome, ma adesso basta, il mio ministero resta fuori, norme sulla prescrizione e quant’altro dovranno venire dal dibattito parlamentare“. Così Alfano interpellato sul nuovo "escabotage" per mettere al sicuro Berlusconi (stabilire che il foro competente al giudizio per le alte cariche dello Stato sarebbe Roma) dopo la dipartita del lodo che porta il suo nome e dopo il secco no della Lega e dei finiani sulla prescrizione breve che resta in ogni caso l’unica vera salvezza dai processi Mills e Mediaset. Ma un lodo così rischia già di partire ad handicap per l'evidente infrazione all’articolo 25 della Costituzione che infatti è molto chiaro sulle norme che attengono al giudice naturale : “Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge”.
La notizia,sembra,che non abbia scatenato salti di gioia dalla maggior parte della maggioranza . I ministri sembrano, in prospettiva delle elezioni più interessati a ricercare motivi di consenso . E in questi momenti si sa che la ricerca del consenso sembra essere molto più appagante piuttosto che l'esporsi ancora una volta in scontri contro la Costituzione, il Presidente della Repubblica, l’Anm, e il,rischio di sottoporsi al giudizio dell' elettorato a ridosso delle urne. Tutto questo non fermerà il "deputato"Ghedini che è in Parlamento non per servire il paese,per come dovrebbe essere ma solo ed esclusivamente asservito a tutelare gli interessi del suo padrone. Del resto il tempo stringe e sul piatto si vuole mettere ,come merce di scambio una linea più morbida sulle intercettazioni. I “gravi indizi di colpevolezza” che diventerebbero “sufficienti”, da sottoporre al neo eletto segretario del Pd. Insomma, Ghedini non si farà certo stoppare né dalla Carta né dalle rivolte dell’ Anm che dopo l’ intervento di Berlusconi alla trasmissione Ballarò e l’ennesima invettiva sui giudici comunisti ha già replicato con un “Rispondiamo solo alla legge e alla Costituzione, i magistrati non devono essere intimiditi ed è ridicolo descrivere i tribunali come sezioni di partiti politici”. Bisognerà capire ,il nuovo lodo, per chi sarà applicabile se anche per ministri e parlamentari. In questo caso si rischierà di rimettere in discussione il principio “ la Legge è uguale per tutti” con tutte le conseguenze del caso. Ma ormai il tempo stringe e ,per Berlusconi,bisognatrovare una soluzione,il principio ormai si sa, provvedimenti da trovare in tutta fretta per salvare uno solo. Il guardasigilli, Angelino Alfano,intanto,dopo averlo detto a Ballarò, a margine di un convegno oggi a Roma delle Corti d’Appello sulla giustizia europea ha risposto alla domanda di un giornalista in merito alla ipotesi di riscrivere un nuovo lodo. Il ministro ha smentito queste voci definendole illazioni che fanno parte del gusto a polemiche inutili.«Noi non stiamo lavorando per spostare a Roma i processi del presidente». ma noi chi? Bisognerà capire chi comprende quel noi. aloi calabrese Il presidente del Consiglio,entra a "gamba tesa" intervenendo a sorpresa telefonicamente a Ballarò:vuole replicare a Rosy Bindi e Casini, che hanno parlato del suo viaggio in Russia ( del consiglio dei ministri saltato), del caso Marrazzo paragonandolo alle vicende delle escort che il premier ha frequentato, della giustizia e del caso Mills. per questo Berlusconi chiama Ballarò: "Dalla sinistra il festival delle falsità".esordisce,"La vera anomalia italiana non è Berlusconi ma sono i pm comunisti". Accomuna i magistrati "che nel paese sono la vera opposizione" alla "maggior parte dei giornalisti e dei programmi di sinistra" che definisce "programmi disdicevoli" in tv. Berlusconi insiste: "Non sono io l'anomalia italiana. Sono i giudici comunisti e i pm comunisti, 109 magistrati che si sono interessati di me, che da quando Berlusconi è entrato in politica hanno deciso di aggredirlo con innumerevoli iniziative". Poi si domanda ad ,effetto: "Ma davvero Silvio Berlusconi era l'imprenditore più criminale della storia del mondo?".
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